giovedì 19 febbraio 2009

L'Eroe nell'Era Cristiana: dal Santo al Cavaliere

Con l’avvento del Cristianesimo, l’immagine dell’Eroe si è spesso fusa a quella del Santo. Quali migliori figure dei Santi - Martiri in particolare - potevano (e possono!) infatti essere considerati come sempiterni esempi di uomini che avevano votato la loro intera esistenza (e spesso la loro tragica fine) ad un Ideale? Nel quotidiano legame esistente, nella Società Medioevale, tra uomo e Senso del Sacro, una particolare dedizione veniva naturalmente riservata ai culti dei Santi Guerrieri, la cui genesi agiografica poteva essere trovata non esclusivamente nelle Schiere Celesti (come nel caso di San Michele), ma anche nella conterranea umanità. Sono questi i casi, solo a volerne citare alcuni, di San Giorgio Martire di Lydda, San Teodoro di Amasea, i Santi Maurizio, Candido, Essuperio, Vittore e gli altri Martiri della Legione Tebana. Non ci si deve sorprendere, quindi, se proprio ad alcuni di tali meravigliosi Archetipi del giusto Vivere Cristiano abbiano tratto ispirazione i primi movimenti embrionali di quelli che poi divennero gli Ordini Cavallereschi.

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